Vorrei lanciare un appello a tutti gli ipermercati che mettono le borse di plastica all’inizio della cassa, sotto al rullo. Dove adesso ci sono anche davanti le pigne di quei cestini di merda, maledetti a loro e a chi li ha inventati.
(parentesi sui cestini: sono attraenti e ti fanno dire: dai, ne prendo uno, tanto ho poco da comprare. lo prendi e devi stare con un braccio all’infuori come se avessi i pettorali di Spaccheneggher, poi mano a mano che metti su roba ti si sloga una spalla, chiunque ti viene addosso e te lo sbatte sui coglioni… alla fine è più comodo tenersi il carrello in spalla. chiusa la parentesi sui cestini)
Quindi, l’appello.
L’appello è questo: ma visto che siete riusciti ad inventarvi i carrelli della spesa fatti a macchinina col volante per i bambini spaccagonadi, non riuscite ad inventare un modo per farci prendere quelle cazzo di borse di plastica in maniera un po’ più umana?
Sono imboscate sotto alla cassa a un centimetro dal pavimento che per raggiungerle devi mostrare il culo a tutto il reparto ortofrutta. E sono in blocchi da un milione di pezzi tutti attaccati tra loro. Ne tiri una e ne vengono su cento, attaccate non ho mai capito come, le sbatti tutte sul rullo che intanto va avanti, ne stacchi due e le dai alla cassiera e il resto cerchi di rimetterlo in quell’antro sotto alla cassa ma nel frattempo non sono più attaccate tra loro e te ne cadono dieci… che raccogli e sbatti tutto lì sotto, a mucchio totale, e vaffanculo morite.
Quando finalmente sei fuori dal tunnel la tua compagna/moglie/mamma o chi per lei ti dice: “Serve un’altra borsa…”. E allora giù di nuovo in mezzo a quel caos che tu stesso hai contribuito a generare, tiri fuori il blocco di buste appallottolate tutte insieme, ne cerchi una e per magia sono tutte appiccicate nuovamente tra loro e via di balletto. Per terra, per aria, dieci alla volta, cercare di staccarne una dall’altra con la pressione di pollice e indice (e non riesce mai; è più facile aprire un cd tirando la linguetta di plastica apposita. uno ce l’ha fatta tre volte nella vita e l’hanno messo nel guinness dei primati)…
Insomma, ma andate un po’ affanculo.