Questo sito è una pagina personale, ovvero all’interno di esso voi avrete una visione della mia persona, all’incirca, più o meno, anche perché lo leggono parenti e amici di mia madre, quindi roba di droga o impennate con il ciaopiaggio non ne scrivo. E lo legge la mia fidanzata, ecco perché vi saltate anche tutta la parte nella quale fischio ai culi che passano.
Ci fosse un solo motivo valido per il quale perderci del tempo a leggerlo ve lo direi, lo giuro, ne andrebbe tra l’altro tutto a mio vantaggio, specialmente se cliccate sui banner che mi fanno guadagnare dormendo (in realtà di banner non ce ne sono. orgogliosamente povero, cazzo. potete leggermi aggratis. però ci sono alcuni messaggi subliminali che vi porteranno a farmi dei bonifici. o a bere chinotto, non mi ricordo quale script ho messo). Ma non c’è motivo. E’ una pagina personale, quale interesse potrebbe procurarvi?
Lo stesso interesse che potreste avere nel visitare la pagina personale di Gino Piripicchio o di Mino Salcazzo. O di Tizio, Caio e Sempronio (quantomeno, Tizio, Caio e Sempronio sono personaggi famosi, ormai). Sicuramente meno interesse che a visitare il sito di qualche bella popputa che cerca di allattarvi via cam.
Posso però confessarvi che nel tempo alcuni passanti, fermandosi, si sono trovati bene e hanno lasciato commenti positivi, quindi se magari volete fermarvi un po’ anche voi…
Questa è la mia pagina personale, ma non parlo dei miei gatti o della mia bicicletta, non ci metto le foto della mia famiglia e non vi offro un sacco di servizi utili, anche se lo so che ne avreste bisogno, serve sempre sapere che tempo fa a Miami.
Però ci metto le cose che scrivo e il centro stesso del sito dovrebbe stare tutto lì. Se vi interessano le cose scritte male, ovviamente. Il resto è il mio mondo, fatto di allucinazioni e di cose che mi fanno ridere, di cose che mi invento e di cose che copio e incollo, però cito sempre tutti, perché non sono mica come quei bastardi che prendono le mie cose e poi le spacciano per loro. Mi consola sapere che hanno tutti un pene minuscolo.
È il 22 novembre 2019. Ho 31 anni e mi viene un flash di quel sito nero con le scritte bianche che avevo seguito per diversi anni, dopo essere stato colpito da quel racconto sulla donna-gazza-ladra che ti ruba l’ultima forchettata del tuo dolce preferito.
Sarà stato il 2002, e io avrò avuto 14 anni, quando l’ho letto per la prima volta. Il mondo girava a una velocità diversa e il tizio che scriveva su quel blog si lamentava del suo mestiere di webmaster. Oggi lo capisco perché l’ho fatto pure io.
Bisogna fargli sapere di come ha cambiato il mio modo di vedere le cose con quel racconto sul dolce rubato.