In questi giorni si parla di inno nazionale e di come, secondo il nostro Ministro delle Riforme, sarebbe il caso di cambiarlo. Tanto che ha espresso un parere persino Cannavaro, a Repubblica, che mi ha proprio fatto esclamare: “Ah, era ora, aspettavo con impazienza il parere di Cannavaro!” Per fortuna che Repubblica era li sul pezzo pronta a colpire.
Io, vi dirò, sono piuttosto favorevole a una ventata d’aria nuova. E avrei anche un suggerimento alternativo al Va’ Pensiero, ovvero un pezzo che a mio modesto parere è pronto per essere presentato al mondo come nostro inno nazionale: “Osteria numero mille, il mio cazzo fa scintille”.
Oltre a racchiudere tra le sue rime svariati riferimenti alla nostra nazione (l’osteria e il canto da osteria, che palesano l’apertura dell’italiano, l’amore per la musica e la buona tavola; i Mille dell’Unità d’Italia; le scintille dovute alle notevoli e note capacità amatorie del nostro popolo, ben rappresentate dal suo leader), sarà un’occasione per vedere i nostri calciatori cantarlo sapendo anche le parole.
Visto l’altalenante successo con l’altro sesso del nostro Presidente, da non sottovalutare anche “Osteria numero venti, se la figa avesse i denti”.