Ridete, comunisti!

Ha ragione Altero Matteoli: la sinistra non riesce più a sorridere. E fa bene a non farlo. Non dovrebbe farlo nemmeno la destra. Non dovrebbe farlo nessuno, di fronte a persone che devono pulirsi il culo con la cartigienica a un velo perché non possono permettersi di spendere dieci sacchi per un pacco di Scottonelle.

Sarà anche una battuta scherzosa. Anzi, lo è di certo. A me ha fatto ridere. Ma non è la battuta a lasciare allibiti, quanto il contesto. Non so se ha suscitato ilarità in quelle coppie che non possono avere figli perché senza lavoro, senza soldi, senza un contratto che gli consenta di avere dieci metri quadrati di appartamento in affitto. O, peggio, senza una Playstation 3.

La battuta (con incluso un mai inopportuno tocco di maschilismo) rende evidente l’ovvio, se ancora ce n’era bisogno: questa gente è così lontana dai problemi di chi vive in Italia da scherzare su uno dei drammi più terribili della nazione. Non sono cattivi, né cinici. Semplicemente, non gliene frega un cazzo. Parlo al plurale perché sarebbe troppo semplice puntare il dito su uno soltanto, per via dell’ennesima battuta a sproposito.

Ma non importa: a differenza di questa classe politica un po’ troppo seriosa, i precari riescono a sorridere davvero. Oltre ad essere intelligenti. E se siete ragazze precarie con un bel sorriso, potete fare richiesta di mantenimento e scrivere direttamente a lui. Così la smettete di mandarmi mail pornografiche, tra l’altro.

Va tutto bene