100% frutta, c’è scritto sul barattolo di marmellata che mi sono comprato. E’ buona; ottima, direi. Ma secondo me non è 100% frutta. Se fosse 100% frutta – a me al liceo han detto che la matematica non è un’opinione – dentro dovrebbero esserci delle albicocche intere, o spappolate, ma nient’altro. Altrimenti il 100% si abbassa, o no? Diventa il 99, il 98, il 90…
… e io sono sempre in questo maledetto ipermercato. Dopo un’estenuante settimana di lavoro, dopo una sveglia al sabato mattina, un viaggio nel traffico di Milano, un pasto all’autogrill, un posto di blocco dei carabinieri (l’altra sera – era sera, dopo le 22, buio pesto – mi fermano, fanno i soliti controlli girando attorno alla macchina e tendomi sulle spine e infine, mentre mi rende patente e libretto, l’appuntato mi dice “Mi raccomando, si ricordi i fari in autostrada, ché c’è la legge nuova…”. Ma sei fuori? E’ notte, è buio. Anche con quella vecchia i fari si accendevano…), una coda al semaforo a Novara, il gatto da sfamare che avverte appetito appena arrivo… il divano, sì!, cazzo, finalmente il divano! Un bacio alla mia bella e il divano, sprofondarci dentro, chiudere gli occhi, accendersi una Lucky…
E lei che dice “Ciccio, abbiamo il frigo vuoto. Se ci parlo dentro fa l’eco.”
“Amore, tesoro, ma è proprio necessario?”
“Eh sì.”
Mi aggiro tra le corsie come un automa, circondato da tutte queste scatole colorate e cartelloni con promozioni e parole, parole, parole.
Non compriamo prodotti: compriamo parole. Ci lasciamo abbracciare da tutte queste cazzate e compriamo le cose più inutili perché costano “solo” e ci fanno risparmiare “fino”.
E chi ha deciso che le brioches non costano 2 euro, ma SOLO due euro? Perché “solo”? In quale scala di valori è stato valutato questo SOLO? Le cose non costano più tot. Adesso costano solo tot.
E perché il detersivo che lei ha comprato pulisce fino al 10% in più degli altri. Fino? Cioé? A volte si ferma al 5, altre volte al 7 e ogni tanto arriva FINO al 10%? Cosa significa “fino”, porca puttana?
E questo più che è sempre dappertutto…
I prodotti fanno di più. O più di prima, spesso grazie ai benefici di una nuova, mirabolante formula. Davanti a me ho il detersivo che mi dice: “Nuova Formula! Lava sempre più bianco!”.
Quindi la mia camicia bianca diventerà ancora più bianca? E se compro dieci detersivi diversi, ognuno che lava sempre più bianco, posso farla diventare di un bianco accecante? Ma il bianco sbiancheggia all’infinito?
Ogni sei mesi cambiano la formula. E’ sempre nuova. Nuova formula. Nuova ricetta. Ma allora quelle vecchie, che ho comprato fino a ieri, facevano cagare?
Questo invece è per i pavimenti: “Pulisce sempre di più!”. Meno male. Spero che un giorno pulisca completamente. Cosa vuol dire sempre di più? Tesoro, il pavimento come va? Bene, è rimasta solo qualche traccia di merda di gatto; per fortuna questo detergente pulisce sempre di più.
Io passo il tempo a leggere tutte queste parole e in effetti è lei quella che dovrebbe avere un mancamento alla notizia che si sta partendo per l’ipermercato.
Mi perdo in queste frasi o a guardare i 3×2 e i 2×1 e il pacco famiglia. 180 bastoncini di pesce nell’economico pacco famiglia. Ma dove me li metto 180 bastoncini di pesce?
E gli omaggi? In regalo il pratico zaino! Nel fustino, il favoloso orologio al quarzo con cronometro di precisione! Una volta ho comprato questo detersivo e dentro c’era un orologio così schifoso che se me lo regalavano i miei quando avevo 8 anni glielo tiravo in faccia. E per di più era stato sepolto nel detersivo talmente a lungo che per sei mesi quando mi lavavo usciva della schiuma extra dal cinturino dell’orologio.
Vabbé, alla fine non me ne sono curato, tanto il detersivo costava solo 3 euro, lavava fino al 10% più degli altri e aveva una nuova formula che rendeva i colori ancora più vivi.