Seh, vabbé

In quel decreto – sottolinea [il ministro Gelmini] – abbiamo voluto mettere al centro del sistema universitario lo studente e le loro famiglie“. E, aggiunge il ministro, pur in presenza “di una finanziaria in cui il nostro obiettivo non è quello di mettere le mani nelle tasche degli italiani, quindi di non aumentare la tassazione, ma di spendere al meglio il denaro pubblico, abbiamo trovato risorse per le borse di studio”.

Cito altri modi con i quali si spende meglio il denaro pubblico, tratti da un libro che dovrebbero leggere tutti (quelli che non l’hanno letto): La Casta. Da poco è uscita una versione brossurata e aggiornata con quello che è accaduto tra la prima edizione e l’ultima. Se siete tra quelli che mi scrivono per dirmi che sono comunista e che questi libri sono scritti da comunisti, prima di dare l’ennesima dimostrazione che il vostro cervello se n’è andato all’estero lasciando qui il vostro corpo inutile, leggetelo. Essendo giornalisti veri, razza ormai in estinzione, non fanno sconti. Ci sono dentro tutti, dalla destra alla sinistra. Sono persino segnalati alcuni onesti (che messi tutti insieme fanno forse mezza pagina), e non sono soltanto a sinistra (anzi…).

Ogni volta che avete esaurito il credito per vedere film porno su Sky e vi abbandonate a trasmissioni nelle quali i politici si azzuffano mentre un giornalista evita di far loro domande vere, potrete associare il loro questionare sui tagli a quanto segue:

Nelle bellissime agende da tavolo e agendine da tasca del Senato, appositamente disegnate per il 2009 dalla fashion house Nazareno Gabrielli, tra i 365 giorni elegantemente annotati ne manca uno. Il giorno con il promemoria: «Tagli ai costi della politica». A partire, appunto, dal costo delle agendine: 260.000 euro. Mezzo miliardo di lire. Per dei taccuini personalizzati.
(…)
Il doppio, il triplo o addirittura il quadruplo di quanto riesce a stanziare mediamente per ogni ricerca sulla leucemia infantile la Città della Speranza di Padova, la struttura che opera grazie a offerte private senza il becco di un quattrino pubblico e ospita la banca dati italiana dei bambini malati di tumore.
(…)
Stando a uno studio del professor Antonio Merlo dell’Università della Pennsylvania, che ha monitorato gli stipendi dei politici americani, quelle agendine costano da sole esattamente 28.000 euro (abbondanti) più dello stipendio annuale dei governatori del Colorado, del Tennessee, dell’Arkansas e del Maine messi insieme. È vero che quei quattro sono tra i meno pagati dei pari grado, ma per guidare la California che da sola ha il settimo Pil mondiale, lo stesso Arnold Schwarzenegger prende (e restituisce: «Sono già ricco») 162.598 euro lordi e cioè meno di un consigliere regionale abruzzese.
(…)
Risultato: le spese correnti di Palazzo Madama, nel 2008, sono salite di quasi 13 milioni rispetto al 2007 per sfondare il tetto di 570 milioni e mezzo di euro. Un’enormità: un milione e 772.000 euro a senatore. Con un aumento del 2,20 per cento. Nettamente al di sopra dell’inflazione programmata dell’ 1,7 per cento.

Colpa di certe spese non facilmente comprensibili per un cittadino comune: 19.080 euro in sei mesi per noleggiare piante ornamentali, 8.200 euro per «calze e collant di servizio» (in soli tre mesi), 56.000 per «camicie di servizio » (sei mesi), 16.200 euro per «fornitura vestiario di servizio per motociclisti ». Ma soprattutto dei nuovi vitalizi ai 57 membri non rieletti e dei 7.251.000 euro scuciti per pagare gli «assegni di solidarietà» ai senatori rimasti senza seggio.
(…)
Grazie alle vecchie regole, il «reinserimento nella vita sociale» di Armando Cossutta è costato 345.600 euro, quello di Alfredo Biondi 278.516, quello di Francesco D’Onofrio 240.100. Un pedaggio pagato, ovviamente, anche dalla Camera. Dove Angelo Sanza, per fare un esempio, ha trovato motivo di consolazione per l’addio a Montecitorio in un accredito bancario di 337.068 euro. Più una pensione mensile di 9.947 euro per dieci legislature. Pari a mezzo secolo di attività parlamentare. Teorici, si capisce: grazie alle continue elezioni anticipate, in realtà, di anni «onorevoli » ne aveva fatti quattordici di meno.

Un dono ricevuto anche da larga parte dei neo-pensionati che erano entrati in Parlamento prima della riforma del 1997 e come abbiamo visto si erano tirati dietro il privilegio di versare con modica spesa i contributi pensionistici anche degli anni saltati per l’interruzione della legislatura. Come il verde Alfonso Pecoraro Scanio, andato a riposo a 49 anni appena compiuti con gli 8.836 euro al mese che spettano a chi ha fatto 5 legislature pur essendo stato eletto solo nel 1992: 16 anni invece di 25 (…)

Eccetera. Compratevi il libro e mantenete quei giornalisti che preferiscono i fatti alle opinioni. Costa poco più di dieci euro. Che ci fate oggi con dieci euro? Non vi comprate nemmeno i cerotti dopo che siete stati malmenati in qualche manifestazione.

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5 Commenti

  1. Dany melemarce 18 November 2008 / 18:30

    Le agende del senato le ha fatte fare Marini nella precedente legislatura.

  2. matteo 18 November 2008 / 20:53

    Vorrei essere chiaro su un punto: io divido il mondo tra onesti e disonesti, che siano essi a destra o a sinistra. Non mi può fregare di meno della sinistra (soprattutto quando tale si definisce ma tale non è) e non sono il paladino del governo precedente, per il quale potrei fare una lista di minchiate da qui a domani, incluso l’indulto, firmato praticamente da chiunque (e ci mancava, quando si parla dei loro culi la grande coalizione esiste eccome).

    Ma il fatto che il precedente governo facesse schifo non autorizza l’attuale a fare di peggio. Da tangentopoli a calciopoli, per restare nel contemporaneo, ladri e farabutti puntano il dito su altri ladri e farabutti come se il fatto di essere tutti uguali li rendesse migliori, o addirittura innocenti e privi di macchia.

    Se Marini ha fatto fare le agende, un punto per Schifani e palla al centro. Il problema dell’Italia, però, sembra appunto che politica e calcio vengano vissuti allo stesso modo, con squadre del cuore e tifoserie che non vedono altro che i propri colori.

  3. Dany melemarce 19 November 2008 / 08:17

    Guarda. A me Berlusconi non piace un cazzo, Prodi e compagnia bella men che meno. Ho solo dato pane al pane.
    La politica italiana attuale mi disgusta ma alle recenti politiche ho votato Berlusca, e sai perchè?

    Perchè l’anno scorso è morta mia Madre e, siccome Bertinotti e Prodi hanno stabilito che la tassa di successione la devono pagare solamente i ricchi, hanno deciso di farla pagare anche a me.

    Ho dovuto pagare 1800 euro di tassa di successione di un appartamento dove vive ancora mio padre. Un appartamento che lui sta ancora pagando con un mutuo a 35 anni mentre io invece ne sto pagando uno di 25 e io e la mia ragazza non sappiamo più dove sbattere la testa per arrivare alla fine del mese.

    Quindi, siccome mi sta sul cazzo essere considerato ricco quando invece sono un poveraccio, allora vaffanculo.
    Nella scheda avevo già deciso di infilarci una bella fetta di soppressa, ma ho dovuto cambiare idea. Mi sono turato il naso e ho votato.
    E’ stata una vendetta personale ma resta il fatto che, come dici tu, io li considero proprio tutti uguali. Prima i politici fanno il loro interesse personale, poi semmai quello del loro partito e in ultimo, ma di spazio non ne rimane mai, quello del Paese.

  4. Lan 19 November 2008 / 17:30

    Scusa Dany, non riesco a non essere sarcastica, ma la tua logica era: siccome con il governo precedente mi hanno preso per ricco anche se sono un poveraccio, voto Berlusconi così, andando a vivere sotto i ponti, risolvo alla radice il problema della casa? Avere problemi economici e votare un partito che dà a Tremonti la facoltà di risolverli è una roba da kamikaze…

  5. LuCia 20 November 2008 / 17:14

    ..guarda Dany che non è che votando Berlusconi hai fatto un dispiacere personale a Veltroni..e sicuramente non è che un governo di destra ti aiuta economicamente, come dice giustamente Lan… avresti dovuto votare Diliberto, Bertinotti, o magari Ferrara perchè almeno buttavi il tuo voto al cesso e buonanotte.

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