Stampa di prova

Quando installate una nuova stampante, il consiglio è di non fare stampe di prova con l’opzione della stampante stessa, che una volta caricati i driver chiede qualcosa tipo “Vuoi fare una stampa di prova?”.
Per carità, digitate no. Farete magari una stampa di prova stampando qualche riga di testo con il vostro word processor.
La stampa di prova solitamente vi stampa una natura (morta o viva) grande come un foglio A4, a 600 dpi, nel formato “Super foto fico mega”. Finita la stampa di prova puoi andarti a comprare delle cartucce nuove.

Cose mie

L’era del self service

Dobbiamo farci tutto da soli. Pagare e lavorare. Fatti da solo la benzina, lavati da solo la macchina, serviti da solo, fai da te, prendilo tu, fallo tu.

Ormai vado al ristorante titubante. Ho paura di sentirmi dire: “Pansotti al sugo di noci? Prego, mi segua in cucina e se li faccia lei”.

Cose mie, Va tutto bene

Ghiaccioli

Invidio fortemente quelli che riescono a mangiare l’ultimo pezzo di ghiacciolo senza farselo cadere sui calzoni.

L’ultimo pezzo sta verso la fine dello stecco; è troppo grande per metterselo in bocca ed è anche troppo lontano per riuscire ad afferrarlo. Il bastoncino ti entra in gola e rischi di vomitare. Lo devi mordere, ma se mordi una metà, l’altra lascia l’abbraccio, si stacca e ti cade sui calzoni, oppure in una mano se sei veloce di riflessi.

Poi te ne stai con questo frammento di ghiacciolo in una mano a decidere se mettertelo in bocca o buttarlo per terra. Se lo butti per terra, ti accorgi che era il pezzo fondamentale per pronunciare l’affermazione “Ah, questo ghiacciolo mi ha proprio appagato”.

Cose mie

I calendari delle star

Rivoglio le bellone degli anni 70. Le Fenech, le Cassini. A me questi calendari che hanno preso piede negli ultimi anni paiono tutti uguali. Tra rimodellamenti vari ed effetti di photoshop mi sembra sempre la stessa tipa con una faccia diversa. Trovo più eccitante un vecchio numero del Postal Market.

Se poi c’è una cosa che non sopporto sono quelle che fanno i calendari… ma per beneficenza.
Sì, ho fatto questo calendario, ma tutto il ricavato andrà alla ricerca sul cancro. Wow, favoloso, grazie ai loro calendari possiamo sperare di salvarci la vita. Quest’anno, quando puntuale mi arriverà nella cassetta delle lettere il bollettino dell’Associazione Italiana Ricerca sul Cancro per fare la donazione, al posto dei soldi gli spedirò delle polaroid del mio culo.

Cinema & TV, Cose mie

Superman

Sono un lettore e divoratore di fumetti, soprattutto quelli popolari e soprattutto di supereroi. Mi piacciono davvero tanto, ma alcune cose non le capisco proprio. Per esempio Superman. A parte la faccenda dell’identità segreta, che è come spararare sulla Croce Rossa… Voglio dire, con la riga da una parte e gli occhiali è Clark Kent; senza occhiali e con la riga dall’altra parte è Superman. In un mondo di cretini del genere uno può andare a fare una rapina in banca con un pettine in tasca. Appena gli danno i soldi sfodera il pettina, si fa la riga dall’altra parte e tutti: “Ehi, ma dove cazzo è sparito il rapinatore?!?”.
Però la cosa che mi ha sempre fatto impazzire sono le origini di Superman. Lui arriva da un pianeta che si chiama Krypton. Anzi, si chiamava, perché è esploso. Quando il padre di Superman ha il sentore che il pianeta esploderà, lo dice a tutti i potenti, ma gli ridono in faccia. Indi, costruisce una navetta spaziale, ci carica il figlio piccolo e lo spedisce sulle terra, dove in seguito verrà trovato e allevato da due contadini.
Non ho mai letto (perché nessuno le ha scritte) le ultime parole della madre, ma me le immagino per il marito e me le immagino così: “Ma brutto coglione, non la potevi costruire più grande, che ci salvavamo in tre??”.

Cose mie