Test antidroga

Inviati a 3887 famiglie milanesi i coupon per ritirare il test antridroga nelle farmacie e sottoporre così i loro figli a controlli accurati. Dovevano essere 4000, ma per errore sono stati inviati 113 coupon destinati a famiglie di ministri. Quelli per ritirare cocaina da un pusher di fiducia.

Molti quotidiani hanno ripreso le proteste dei politici, ma avreste dovuto sentire quelle dei figli! Grazie a questo test i genitori potranno stabilire se i loro eredi assumono oppiacei, cocaina, amfetamina, metamfetamina, marijuana e Amici di Maria De Filippi.

Non sempre i genitori sono in grado di capire se questo flagello è già entrato nella loro famiglia, ma ora sarà tutto più semplice. Quando vostro figlio tornerà alle 5 del mattino dalla discoteca, vi basterà aspettare che finisca di vomitare dopo essersi levato i pantaloni impregnati di piscio e fargli il test. Non potrà più dirvi che la spuma era avariata.

Non è stato inviato il coupon con scritto cosa fare in caso di positività al test. Per ora, il solito consiglio, ovvero urlare a squarciagola “Mio Dio, mio figlio si droga!!!”, riempirlo di botte, poi abbracciarlo convinti che il dialogo sia il modo migliore, poi metterlo in castigo fino al 2020, levargli la paghetta e sequestrargli il videofonino. Soprattutto se vi ha registrati mentre lo picchiavate.

A breve, sarà inviato alle famiglie il coupon per scoprire se i vostri figli sono anarco insurrezionalisti (l’urina prenderà fuoco a contatto con il tampone) e se le vostre figlie fanno deepthroat in discoteca. Un suggerimento nell’attesa del coupon: vi basta guardare se ha l’eyeliner sciolto sugli occhi. O se quando passa di fronte a dei ragazzi è lei a fischiare.

Cronaca vera/nera

Le balene sono buone

Suscita ancora scalpore, a distanza di alcuni mesi, la scelta da parte degli attivisti di GreenPeace di mangiare carne di balena durante la loro campagna contro la caccia alle balene (qui un testo, qui un filmato).

I tempi non sono quindi maturi per raccontarvi di quello che hanno fatto durante la campagna contro il cannibalismo.

Cronaca vera/nera

La fine di Lost

Cattive notizie per chi deve morire a breve: non potrà vedere come va a finire Lost.

Infatti, una delle serie più avvincenti della TV (se si è fermi alla prima stagione), ha una data di chiusura ufficiale: il 2010. In ogni caso non disperate: gli autori hanno garantito che entro il 2009 si faranno venire un’idea su dove andare a parare, pur non promettendo nulla. Tra i prossimi flashback – attenzione spoiler – quello del cane Vincent, che fin dalla prima stagione ha capito tutto, ma non riesce a farsi comprendere dagli isolani. Inoltre, altri personaggi appariranno sull’Isola e Hurley scoprirà una nuova stazione Dharma dal nome inquietante: MacDonalds.

Un easter egg per alleviare l’attesa: ascoltando le puntate di Lost al contrario, potrete sentire i dischi dei Led Zeppelin.

Cinema & TV

Grazie, ho già tutto

Secondo gli spammers, io ho un conto presso la Accurint, uno al BancoPosta, uno alla BB&T, ho bisogno di 14 milioni di dollari al giorno in prestiti a basse rate mensili – probabilmente per comprarmi rolex replica -, ho il cazzo tremendamente piccolo e per giunta malfunzionante, così devo farmi di Viagra in quantità industriale, alternandolo a un po’ di Anatrim per sconfiggere la mia obesità.

Vorrei dire a lor signori che hanno sbagliato persona. Se esiste un tipo così, è quello che disegna gli sfondi per i profili di MySpace.

L'internet

Il primo maggio

Oggi farò un post classico di quelli da blog classico, tipo ho fatto questo ho fatto quello. E vi parlerò del mio primo maggio. Volevo parlarvene prima ma ho questionato sulla faccenda del comico che ha offeso la chiesa. Avrei evitato, ma il Papa mi ha telefonato e non ho potuto farne a meno.

Il primo maggio l’ho passato con la mia fidanzata, con alcuni giovani iscritti alla chat sms di The Club, con delle madri che tenevano in braccio figli di un anno che urlavano per la noia e per le coliche, gente che l’ultima volta che si è lavata pioveva, mangiatori di aglio, uno che si è asciugato il sudore delle ascelle con le mani per due ore e venti minuti, tenendo la t-shirt mezza alzata e spalmandoselo sul petto. No, non ero al Carrefour. Ero al cinema.

Sono andato a vedere Spiderman 3. Io con Spiderman ci sono cresciuto e i suoi film mi piacciono a priori. Se mi fanno vedere due ore di Spiderman che volteggia per me è ok. Me ne fotto della trama. Viva Spiderman. Ma questa volta sono rimasto scioccato. Non saprei dire se il film mi è piaciuto, perché ho passato tutto il tempo sperando che finisse in fretta. Quando una madre non si alzava con un bambino di due anni in braccio, piangente, un coglione riceveva un sms in polifonia. Se devi scambiarti idiozie al telefono per due ore il tuo posto non è il cinema. E’ il lettino dello psicanalista. Stessa cosa se devi fare una foto allo schermo del cinema. Vorrei darti una notizia: qualcuno le ha già fatte, meglio di te e le trovi su Google Images.

Intanto, Spiderman procedeva. Il film inizia a pompare dopo la prima mezz’ora, cioé quando hanno svegliato Sam Raimi per dirgli che avevano già iniziato a girare da un pezzo. Siccome l’idea di un solo nemico era risultata vincente, in questo hanno deciso di metterne tre. Attenzione allo spoiler: tre coglioni. Venom, il nemico più terribile dell’Uomo Ragno negli ultimi anni, è caratterizzato davvero bene: sembra il gatto Felix dopo una ventina di zuccherini imbevuti nell’acido lisergico. L’Uomo Sabbia è fatto benissimo, a differenza del suo background. Ruba, uccide, distrugge mezza Manhattan e sbatte la testa dell’Uomo Ragno su una trave di ferro per quattromila volte. La ragione è semplice: gli servono dieci fantastiliardi per curare la figlia zoppa e vuole che si sappia che è una brava persona. In effetti Peter Parker lo perdona, soprattutto dopo che quest’ultimo gli confessa che ha ucciso suo zio, ma per un nobile motivo. Quale motivo? Mmh… bho?

In ogni caso potrei sbagliarmi. Ho smesso di concentrarmi sul film quando il tizio seduto al mio fianco ha iniziato a respirare come Darth Vader. Finale comunque memorabile. Il momento più intenso è stato quando mi sono alzato per andarmene. Ho fatto anch’io una foto: al cinema. Me la tengo per quando mi capiterà di dover scegliere tra tornarci o farmi inculare da un mastino napoletano.

Per fortuna a Tavazzano, vicino a Lodi, suonavano i Lou Dalfin. Musiche occitane, però suonate come se i Sex Pistols fossero nati in Occitania. Favoloso. Inoltre le danze occitane sono divertenti e travolgenti. Se nessuno ti obbliga a ballarle. Metto i Lou Dalfin tra i miei dieci gruppi preferiti. Insieme a Toy Dolls, Damned e altri sette che non me li ricordo. Se vi capita di averli a tiro, non perdetevi il loro concerto. Mi ringrazierete. Io dopo mezz’ora che li ascolto vorrei essere un occitano. E vi lascio con una frase del corsaro Joan Peirol: “Se non lotti per quello che ami, finisci per amare quello che hai”.

E questo è tutto.

Come dite, non ho parlato male del Papa? Non lo faccio più, da quando ho scoperto che è un lettore del mio blog.

Cinema & TV, Cose mie