Par condicio reale

La par condicio televisiva dovrebbero farla su tutte le cose. Per esempio: la pubblicità. Ogni volta che trasmettono uno spot con i biscottini pieni di energia o le fette biscottate dell’ammore con la famiglia tipica del Mulino (padre figo, madre figa che sembra più giovane dei figli e figli fighi, in una casa figa e tutti felici e pettinati alle sette del mattino, sorridenti e danzanti baci abbracci e imboccamenti di fette spalmate al burro fresco della vacca Lola), dovrebbero mandarne in onda uno con un risveglio più credibile e reale.

Una roba così:

Interno giorno. Una sveglia in primissimo piano sta suonando. Le lancette indicano le 6.45. Una mano schiaccia con forza il bottone per fare spegnere la sveglia.
Campo lungo.
Una luce opalina filtra dalle tapparelle. Una donna in vestaglia, assonnata, i capelli tutti appiccicati alla testa da un lato, si sta avvicinando a noi. Sta sbadigliando e ha uno dei due calzini di spugna abbassato.
Dietro di lei c’è un letto, con dentro un uomo arrotolato nelle coperte. Per terra, di fianco, ci sono i suoi calzini, buttati lì prima di andare a dormire, la sera prima.
Mentre lei è quasi fuori dalla stanza, vicinissima alla telecamera, lo sentiamo scoreggiare.
Primo piano della donna, che dice: “Alzati, sono quasi le sette.”

Adesso siamo in cucina. Lei è di fronte al fornello, dove da un bollitore inizia a uscire del vapore. Sbadiglia spalancando completamente la bocca, senza alcuna mano davanti.
Lui sta rovistando nella credenza con una mano, mentre con l’altra si gratta le palle da sopra al pigiama di due misure meno, ricordo degli anni passati.

Dettaglio sulla sua mano che rovista tra pacchetti di fette biscottate, grissini e pacchi di zucchero e sale.
Lei (fuori campo): Zucchero tre cucchiaini?
Lui: Eh? Sì. Ma i biscotti?
Lei (fuori campo): Quali biscotti?
Lui: I frollini, cazzo. I soliti merdosi frollini che mangio da dieci anni!
Ora sono inquadrati insieme, di profilo. Lei guarda lui e viceversa.
Lei: Sono finiti ieri. Segnali sulla lista della spesa.
Lui: Come cazzo è che i frollini finiscono sempre, eh? A intervalli regolari. Te lo dico io perché. Perché non gli diamo abbastanza importanza. Non se ne fa una scorta, come di cartigienica per esempio. Negli ultimi vent’anni ti ricordi una sola volta nella quale non avevi la cartigienica per pulirti il culo? Eh? E i frollini?!

Appare una scritta a centro video: COLAZIONE CANONICA, PER LA TUA SOLITA GIORNATA DI MERDA.

Cinema & TV, Cose mie

Buoni propositi

Dal prossimo anno (cioé da dopodomani), lo prometto, scriverò con frequenza su questo blog e aggiornerò almeno una volta al mese ciniconet che ridendo e scherzando non lo tocco più da maggio. Quando ho qualcosa da raccontarvi non ho il tempo per farlo e quando ho il tempo per raccontarvi qualcosa… bé, non so che cazzo raccontarvi.

Anche ora, per esempio: mi ero messo qui di buzzo buono per scrivere due righe e invece niente, devo scappare subito che è pronta la cena.

Ma in realtà non mi ero affacciato al blog per scrivere più di tanto. Volevo solamente farvi dei banali e obsoleti auguri per l’anno che arriverà. Di solito non faccio di queste cose, ma credo che un 2006 come si deve se lo meritino un po’ tutti (stronzi esclusi, ovviamente; ma quelli, purtroppo per noi, ce l’avranno buono a prescindere dagli auguri, perché così è la vita).

Vi lascio con un filmatino che gira da un po’ ma che è sempre bello e quindi ve lo linko anche se magari arriva in ritardo. E’ un filmato contro la pirateria realizzato da quelli di GrezzoFilm che sono veramente avanti di mille anni. Il filmato (in formato QuickTime) è questo qui.

Ciao belli. Un bacio alle tipe e una stretta di mano ai tipi. Vi amo tutti.

Cose mie

Le cose. Il contrario delle cose.

Oggi alle 15 ero di fretta perché stavo andando dal dentista ed ero leggermente in ritardo. Sulla strada, a precedermi, c’era una macchina che andava a 65 all’ora circa. Non potendo sorpassarla per via di un traffico costante nella corsia inversa, ho fatto tutto il tragitto imprecando al tizio davanti a me e restandogli appiccicato al culo con la macchina. Maledetto stronzo, ma si può andare così piano? Ma non hai niente da fare, cazzo?

Oggi alle 17 ero stanco e scazzato e stavo tornando a casa dopo essere stato dal dentista, con la bocca mezza martoriata, a una velocità di crociera di 65 all’ora circa. Non potendo sorpassarmi per via di un traffico costante nella corsia inversa, ho fatto tutto il tragitto imprecando al tizio dietro di me che mi è stato appiccicato al culo con la macchina. Maledetto stronzo, ma si può andare così veloce? Ma dove cazzo va, a Monza?

Cose mie

Io invidio

Siete in molti a scrivermi per chiedermi un ritorno sul blog con qualche scritto un po’ più lungo. Avete ragione. E’ una questione di coerenza. Se uno mette su un blog, poi deve anche scriverci. Così alla fine mi sono deciso e ho stabilito che era il momento di vergare qualcosa su questo blog, prima di prendere in mano anche l’altro mio sito abbandonato e desolato.

Per prima cosa ringrazio i suddetti scriventi. Quelli che mi mandano mail per chiedere aggiornamenti, scritti, verità assolute e quant’altro… ma l’unica verità assoluta è che non ho mai delle idee. Io invidio quelli che ogni giorno sanno cosa scrivere nei loro siti e nei loro blog. Li invidio fortemente. E non invidio solo loro.

Invidio quelli che premono il pulsante per il verde ai semafori pendonali… e diventa davvero verde!

Invidio quelli che viaggiano in autostrada e non sentono il bisogno di fermarsi ad ogni autogrill che incontrano. A me viene sempre la voglia di fare una sosta. Ogni volta mi pare d’aver bisogno di fare una pisciatina o di bere un caffé.

Invidio quelli che hanno sempre delle pile di scorta in casa. E magari della misura giusta. Durano così tanto che finisco per dimenticarmi di loro, e quando l’ho fatto, quando me ne sono dimenticato, loro smettono di funzionare. E se ne ho di scorta, sono della misura diversa. Per esempio non compro mai le pile stilo piccolissime. Mi sembra che non servano da nessuna parte. Non ho niente che funziona con quelle pile stilo piccolissime… Poi qualcosa si scarica e scopro che andava proprio con quelle stramaledette pile stilo piccolissime.

Invidio quelli che riescono a conservare l’euro per il carrello del supermercato. Io ne ho uno in macchina pronto per l’evenienza… che per qualche motivo spendo sempre poco prima di doverlo usare.

Invidio quelli che quando si iscrivono/registrano a qualcosa sulla rete non gli esce: “username already exist”. A me di solito esce anche se uso porcamerdavomitocazzofiga1258 come account.

Invidio quelli che riescono a finire tutta la bevanda (succo, latte o che altro) dal tetrapack. Io bevo, sembra finito tutto… ma se lo agito un po’ sento dentro del liquido residuo. Provo a versarlo nel bicchiere, ma non scende nulla. Lo scrollo di nuovo. Ciak Ciak Ciak. Cerco allora di bere a canna, ma non mi finisce in bocca nulla, nemmeno se mi piego all’indietro di 180 gradi… Lo agito. Ciak Ciak Ciak. Ma che cazzo, gli fanno il doppiofondo?

Invidio quelli che si fermano a fare benzina al self service e nel contenitore per i guanti di plastica, quelli per non sporcarsi le mani, ci trovano i guanti di plastica! Io li ho trovati una volta sola e non ci volevo credere. Prima di fare benzina sono rientrato in macchina per farli vedere a chi era con me. Ho chiesto anche se qualcuno aveva un cellulare di quelli che scattano fotografie, per farmi immortalare con un guanto trasparente a mo di pescatore con il pesce fenomeno.

Invidio quelli che hanno sempre il 2 euro per il carrello del supermercato. Perché quando io ho il merdoso euro per il carrello del supermercato… serve il due euro.

Invidio quelli che hanno le manine piccine piccine con le dita sottili sottili, così possono cambiarsi la RAM nel computer o mettersi un hard disk senza dover per questo interpellare con poca gentilezza varie divinità e strusciare di continuo le nocche sul ferro. E quelli che hanno a disposizione cacciavitini-ini-ini con il manico lungo un metro per arrivare nelle profondità più buie del computer e svitare le due minuscole e merdose vitine della scheda PCI.

Invidio quelli che hanno bisogno dello stramaledetto Cialis. O del Viagra. Scritto anche V-I-A-G-R-A. O VjAGRRA. Deve essere bello ricevere ogni dieci minuti una mail che ti chiede se ne vuoi comprare una quintalata per soli 99 dollari. Ti fa stare tranquillo: non resterai a secco. Io ricevo anche mail che chiedono se voglio comprare Spur-m, Ambbjen, CjAALjS, Xananax, Levjttra, Proazac, Soama, UIttram, Proppecja, VALjUUM

E in fine invidio quelli che hanno sempre il pezzo da 50 centesimi per il carrello del supermercato. Perché negli sporadici casi nei quali ho a disposizione sia il merdoso euro che il merdoso due euro… ci vogliono 50 centesimi!

Cose mie

Linternet

Tu che c’hai linternet, ma è vero che posso sapere gli orari dei treni? Ma mi sai dire se il Comune mi ha sistemato lo stato di famiglia? Come no? Ma non c’hai linternet? A me non serve linternet, non so cosa farmene, è tempo sprecato, soldi buttati, è tutto porno e terrorismo e pedofilia. Ma quindi se uno ti manda una meil dall’Australia tu non paghi niente di telefono? Ma puoi anche parlarci? Io non ci capisco niente di quella roba lì, però vorrei mettermela linternet prima o poi. Il computer ce l’ho. Potrei farci le fatture, ma non ho capito come si fa a salvare. Cioè ma se spengo il computer tutto quello che ho scritto se non lo stampo lo perdo? Ah non lo perdo? Ma se il computer è spento? Bo’, è troppo difficile. Io non so nemmeno usare il videoregistratore, con tutti quei tasti, che ogni volta che registro la partita poi invece ho registrato un’altra cosa. Ma tu che c’hai linternet, dimmi un po’… Ma è vero che si possono vedere le partite gratis? Ma se io volessi scaricare una canzone si può? Ma come faccio? Non è che mi arriva la pula in casa? Se ti do il titolo mi dici se si trova? Un mio amico mi ha raccontato che una volta la polizia è entrata in casa di uno che conosce alle cinque del mattino e gli ha guardato nel computer, solo che lui aveva mascherato tutto quanto e non gli hanno trovato nessuna canzone e neanche tomb raider perché lui ha protetto tutto da occhi indiscreti. A proposito, ma se hai linternet ti vengono a guardare nei cazzi tuoi poi, no? Cioè ti sbirciano nel computer, ti ciulano il numero della carta di credito o ti installano i programmi che fanno i numeri di telefono da prendersela in culo? Ma la roba porno è nascosta? Bisogna sapere le storie?
Io sta internet me la farei anche, ma non ho capito cosa devo comprare. Ma per l’adiesselle basta che prendo la scatola al mediastor? Cioè è tutto lì dentro? Se la prendo magari ti scoccia venire a mettermela tu? Al limite mi fai vedere come si fa a entrare che io sai che mi basta guardare una volta e imparo tutto. Io per dirti quando avevo telepiù non pagavo un cazzo, per dirti che la so abbastanza lunga, solo che niente, linternet e quelle cose lì io non c’ho mai messo le mani.
Eh, ma scusa, ma il computer che ho io va bene poi? La memoria e quelle cose lì. Tra l’altro va lentissimo. Tu non sai qualche trucco per farlo andare un po’ più veloce? Il tipo di computer è uindos. In che senso che tipo di uindos? Uindos. Mio nipote ne ha uno ma a me sembra che il suo va molto più veloce. Tac tac tac non riesco neanche a vedere quello che fa. Apre la finestra, chiude la finestra… Io comunque al limite quando sono al mediastor ti telefono se mi dai il numero. Ti dico cosa c’è scritto sulla scatola o semmai mi dici tu cosa ci deve essere scritto e io ti dico se c’è scritto. Come la vedi? Ma secondo te è meglio Telecom o Infostrada? O quella lì di Valentino Rossi? Ma poi Valentino Rossi non è mica che ha cambiato parrocchia, o mi sbaglio? Cioè metti questa metti questa, poi invece lui ne ha messa un’altra… Io quale metto? Che tra l’altro mi ha detto un tizio che posso anche togliere il telefono se c’ho internet, non pago più il canone e li mando tutti affanculo. Ma è vero? No, perché se è vero porca merda gli telefono adesso e li mando davvero a dare via il culo, eheh. Cioè, pago più di canone che di telefono… Tu lo paghi il canone? O con linternet fai tutto con il computer?

Cose mie, L'internet