La libertà di tacere

Uno stato, il Vaticano, in nome di un dio benevolo lancia strali malevoli su ogni cosa che non gli va giù. Dalle pillole del giorno dopo al matrimonio tra gay è tutta una critica, quando non è un tentativo di imporre. Ok, mi sta bene. Viva la libertà d’espressione. Una libertà d’espressione così tassativa che permette persino di associare i gay ai pedofili e agli incestuosi. Sono orgoglioso di vivere in un paese tanto libero. Fino a quando non mi accorgo che non dispongo della stessa libertà, se volessi usufruirne.

Per esempio: un comico sale su un palco di fronte a 400mila persone e fa alcune battute sulla chiesa. Ed esprime dei pareri, così come fa la chiesa. Ma ben presto ci si accorge che non lo può fare. E’ offensivo. Peggio: è un terrorista. Un terrorista, capito? Come quelli che si vestono con un giubbetto di candelotti e si fanno saltare per aria portandosi dietro donne e bambini. Bé, non si dovrebbe mai parlare a nome degli altri, ma sono certo che gli irakeni preferirebbero ritrovarsi al centro di una piazza del mercato con un terrorista che anziché esplodere fa battute sul Papa.

Sulla rete, ultimo baluardo della libertà di espressione, molti non hanno apprezzato l’Osservatore Romano, che ha scritto quanto segue:

“E’ terrorismo lanciare attacchi alla Chiesa. E’ terrorismo alimentare furori ciechi e irrazionali contro chi parla sempre in nome dell’amore, l’amore per la vita e l’amore per l’uomo. E’ vile e terroristico lanciare sassi questa volta addirittura contro il Papa, sentendosi coperti dalle grida di approvazione di una folla facilmente eccitabile. Ed usando argomenti risibili, manifestando la solita sconcertante ignoranza sui temi nei quali si pretende di intervenire pur facendo tutt’altro mestiere'”.

Considerando che la chiesa parla di cellule staminali, famiglia, sessualità… ci sarebbe da domandare loro in funzione di quale mestiere lo fanno. Ma a loro non serve un mestiere: parlano in nome dell’amore. L’amore per la vita e l’amore per l’uomo. Ma se basta questo, allora qualunque shemale con una banana nel culo e una scritta Love fatta con l’eyeliner sulla fronte a un qualunque gaypride ha lo stesso diritto di esprimersi al riguardo. Cosa che tra l’altro ho sempre pensato.

Nonostante il lecito sentimento di rabbia verso chi dice: “Chi ci parla contro fa del terrorismo”, trovo che criticare l’ennesima uscita sfortunata della chiesa sia un po’ come sparare sulla croce rossa che sventola bandiera bianca. Tra l’altro, ritengo che abbia tutto il diritto di farlo. Voglio dire: la offendi, si difende. Io leggo e dico: “Wow, che bell’ammasso di stronzate”, ma visto che stavo parlando di libertà d’espressione mi pare più che giusto che le possano scrivere. Ammesso che accettino di sentirsi dileggiati da qualsiasi persona civile che non si sente in torto nel pensare che Cristo avrebbe preferito Welby a Pinochet.

Invece, mi pare fondamentale dare addosso ai nostri capitani coraggiosi. I sindacati, per esempio. Uniti a criticare il comico, fino ad arrivare a pronunciare che “Se Rivera si è fatto qualche bicchiere in più, fa bene a fare una doccia fredda”. Prodi, invece, con la pacatezza che lo contraddistingue, ha definito Rivera uno “scriteriato”.

E’ utile constatare che la gente che dovrebbe prendersi cura di noi è pronta a buttarci nel fango, darci dell’avvinazzato e bacchettarci appena facciamo uso della nostra libertà di espressione. Capisco che citare Voltaire a questi signori è un po’ come parlare di facial humiliation a un convegno di femministe, ma sarebbe così appagante che qualcuno affermasse “Dissento fortemente da quello che dici, ma mi batterò altrettanto fortemente perché tu possa continuare a dirlo”. Da uno stato laico ti aspetteresti qualcosa di più, ma dissentire da chi critica la chiesa e contemporaneamente difendere il suo diritto a farlo sarebbe un buon inizio, no?

Cronaca vera/nera, Va tutto bene

God save the ermine

Io non mi ricordo perché non c’ero, ma una volta Paolo IV disse “Gli animali sono la parte più piccola della Creazione Divina, ma noi un giorno li rivedremo nel Mistero di Cristo”.

Poi mi ricordo invece di un gennaio del 1990 nel quale Giovanni Paolo II esternò quanto segue: “Non solo l’uomo, ma anche gli animali hanno un soffio divino”.

Padre Pio, personaggio che non stimo molto a dire il vero, ma tant’è, da bravo francescano quale era amava gli animali e si raccontano svariati episodi al proposito che vanno dalla sua fanciullezza fino alla morte, inclusa la sua amicizia con un terribile cane lupo. Persino tra i presunti fatti miracolosi ve ne sono alcuni che riguardano gli animali, per esempio di un gatto che attraversa il campo di bocce dopo che Padre Pio ha lanciato la sua e, wow, la boccia si arresta e cade a terra salvando lo sventurato. Dico, roba che neanche Holly e Benji.

E che dire di Dio? Nella Genesi fa tutti vegetariani. Non è che lo pensa e basta, lo dice proprio: “Ecco, io vi do ogni erba che produce seme e che è su tutta la terra e ogni albero in cui è il frutto, che produce seme: saranno il vostro cibo”. Ehi, questo lo dice Dio, è la Genesi (1,29).

E’ vero che dopo dieci generazioni di vegetariani che vedono sfilare galline e maiali immaginando polli arrosto e salami Dio ci ripensa e dice: “Quanto si muove e ha vita vi servirà di cibo: vi do tutto questo come già vi diedi le verdi erbe. Soltanto non mangerete la carne con la sua vita, cioè il suo sangue”, ma siamo in ambito culinario.

Insomma, io ho letto la Bibbia e altri romanzi del genere. La mia memoria è quella che è, ma mai, mai ho letto di Dio che afferma qualcosa tipo: “E allora andrai da Annabella a Pavia e ti farai fare una pelliccia di ermellino per ornare la tua mantellina, poco prima di andare a dire beati i poveri di fronte a dei poveri”.

Intendiamoci, magari c’è scritto, ma io non l’ho letto.

Ora, lungi da me parlar male di un celibe che la mena sui valori della famiglia. Mai penserei di dire qualcosa di negativo su qualcuno che vive in un ambiente di soli maschi e non tollera il matrimonio tra gay (cioé, gli unici uomini che hanno ancora voglia di sposarsi). Nemmeno mi azzarderei a lamentare difetti da chi predica bene e copre scandali di pedofilia (ci mancherebbe, dai, anch’io non racconto in giro dei miei gusti sessuali, per quanto interessanti).

Ma in verità vi dico: che il Papa se ne vada in giro con le scarpe di Prada e il collo di ermellino è davvero qualcosa di stomachevole. Se Gesu si fosse vestito così oggi avremmo dei crocefissi ridicoli.

Cronaca vera/nera

W l’Ecologia

Io sono, per quanto mi è possibile da cittadino del 2007 con pochi soldi in saccoccia, un ecologista e un animalista piuttosto convinto. Cerco di non sprecare, di riutilizzare, di riparare anziché comprare… Per farla breve, forse aiutato dal fatto che quando esco di casa la mia vista si perde tra le campagne, ho una grande stima per la natura e ritengo che vada rispettata quanto più possibile.

Però, lo giuro, io se mi pulisco il culo ancora una volta con la carta igienica amica delle foreste in carta (vetra) riciclata prendo un aereo e vado a contribuire personalmente al disboscamento dell’Amazzonia. O mi netto tra le chiappe con un panda vivo.

Cose mie

Grazie di cuore

Dice Mastella a Repubblica: “Ma possibile che questa delinquenza sul piano mediatico, in maniera corrosiva, fa queste cose che sono fuori dalla Costituzione e fuori da ogni norma. Non so di chi è la responsabilità, in questo caso io posso parlare con voi giornalisti ma penso ai cittadini ai quali può succedere qualcosa del genere“.

Ringrazio l’On., ma posso assicurargli che difficilmente mi capiterà di trovarmi su uno yacht a sniffare cocaina dalle tette di un trans o su vassoi d’argento. Dalle mie intercettazioni telefoniche, potrà venir fuori che a 35 anni devo ancora chiedere ogni tanto qualcosa di soldi a mio padre. E le uniche foto compromettenti della mia vita me le può fare al massimo un autovelox.

Indi, grazie per usare me e i cittadini miei pari come valida scusa, ma sarebbe carino se un giorno qualcuno difendesse il mio culo senza che nella vicenda sia coinvolto il suo.

Cronaca vera/nera, Va tutto bene

Vocazioni

Metti che vai, tipo, all’Esselunga. O alla Coop. O dove cazzo ti pare. Era solo per non scrivere un solo ipermercato se no sembra che mi pagano (e giuro sui miei figli che “essere pagato” è la cosa più lontana dalla mia esistenza). Bene, metti tutta la tua roba nel carrello, poi vai alla cassa. La tipa ti fa passare le cose, paghi, e quando guardi lo scontrino leggi che c’è un sovrapprezzo per il furto.
“Mi scusi, – dici alla cassiera – quale furto?”
“Quello ipotetico.”
“Cioé?”
“Bé, mettiamo che lei si sia messo in saccoccia una confezione di wurstel…”
“Cosa?”
“O magari ha rubato dello smalto per sua moglie…”
“Per mia moglie? Ma io…”
“Oppure si è bevuto un estathé e mangiato delle patatine mentre era dentro…”
“Io non ho fatto niente di tutto questo!”
“Eh, ma noi non lo sappiamo, così facciamo pagare a tutti una bella tassa sul furto ipotetico e chi s’è visto s’è visto…”

Metti che entri in autostrada e ti ferma la stradale dieci metri dopo il casello. Ti fanno i regolari controlli, patente e libretto… tutto a posto. Luci a posto, cinture a posto, documenti a posto… Il poliziotto ti restituisce la patente e ti passa una multa da 50 euro.
“Prego, questa è la multa per l’eccesso di velocità ipotetico.”
“Come?”
“Sa, non è che possiamo controllare tutti, lungo la strada, così al casello facciamo subito pagare una multa minima e siamo a posto.”
“Ma almeno posso andare più veloce adesso?”
“No, è illegale, se la cucchiamo paga la multa.”
“Cioé, io da fermo sto pagando una multa per eccesso di velocità e se poi vado davvero oltre i limiti la pago ancora?”
“Eh.”

Metti che vai a fare un abbonamento ad internet e ti chiedono una tassa perché ipoteticamente scaricherai materiale coperto da copyright.
Dici “Ma io non ho nessuna intenzione di scaricare materiale coperto da copyright…”
E allora la SIAE ti risponde: “(…) la nostra vocazione è far pagare più soldi possibile, siamo valutando tutti i mezzi per incassare di più (…)”
E tu pensi: “Ma queste cose accadono realmente? E’ tutto vero o sto sognando?”

No, stai sognando. Per le prime due. La terza invece è vera.

Cronaca vera/nera, L'internet