Ho sfilato di tasca il portafogli perché dovevo prendere la carta di credito, per rinnovare un dominio. Il portafogli si è aperto a fisarmonica e mi ha messo di fronte a una realtà che cercavo di evitare, anche nei momenti difficili, quando il peso del portafogli quasi mi abbassava i pantaloni.
La realtà è questa: non so voi, ma io ho le tasche piene di tessere. Ma quando dico piene intendo piene. Ne ho un casino. La tessera di questo, la tessera di quello…
Le rimetto nel portafogli e intanto ve le elenco, così vedete se anche voi ne avete un po’…
1) Il codice fiscale
Ormai in uno stato vergognoso. Invidio quelli che estraggono dalle loro tasche delle tesserine con il codice fiscale perfetto come una Visa. Pulito e integro.
Il mio cade a pezzi. Ha perso tutta una striscia di plastica in alto e adesso è più basso di un terzo. Per un po’ avevo tenuto le due parti insieme con magie varie, poi ho proprio perso la striscia e tutto è degenerato. E’ del 1989 è sembra dell’Ottocento.
2) (una tesserina bianca con su un numero di) Tele+
(Aggiornamento del 2007: ora ovviamente l’abbonamento non ce l’ho più. non c’è più nemmeno tele+. ma la tessera è rimasta. in ogni caso, restando la tessera resta anche la descrizione:)
Mi sono abbonato a telepiù, cazzo! Mi sono dato questa botta di vita sentendomi un privilegiato della madonna, e poi non mi ricordo mai di avercelo e non lo guardo mai.
E quando mi ricordo danno sempre lo stesso film! Guardo la televisione molto poco, quando capita, e se giro su telepiù becco sempre lo stesso stramaledetto film dato in una nuova fascia oraria. Ogni nuovo film mi perseguita. Lo devo vedere almeno quattro volte, non c’è scampo.
Oppure ne danno uno che avevo appena affittato al Blockbuster. O, peggio, comprato al Blockbuster…
(aggiornamento del 2007 bis: ora ho Sky, ma tessere da mettere in tasca non ne ho, solo quella da infilare nel decoder. Di Sky ne parlo solo bene perché mi fa vedere Lost!)
3) Blockbuster Video Membership Card
(Vedi sezione apposita)
4) Saturn e-club
Saturn è uno store di tecnologie varie, e con questa tessera ho diritto a cose tipo 1 punto per ogni 5 (o 10) euro di spesa. Poi quando raggiungo, per esempio, 75 punti, ho diritto a uno sconto di 9 euro. Con i 9 euro che risparmio cambio vita. Vado ai Caraibi e non torno più.
5) Media-World Multicard
Tipo quella del Saturn. Anche qui raccogli i punti e se compri tre televisori al plasma in sei mesi, poi con i punti riesci a prendere un minipimer.
6) La Cartasì / il Bancomat
La carta di credito è l’unica che forse mi è indispensabile. Principalmente, perché bazzicando su internet capita spesso di doverla usare (registrare un dominio o comprare un software o cose del genere), e poi perché meno soldi ho in tasca meglio è. Ho le mani bucate e compro solo ed esclusivamente stronzate.
Ovviamente lo faccio anche con la carta di credito. Anzi, non guardando i soldi che se ne vanno, ma trattando solo con una piccola lastra di plastica e una firma da fare… bé, mi sembra di non spendere nemmeno i miei soldi. Poi al quindici di ogni mese dopo sbatto la testa contro il muro e declamo ad alta voce odi al turpiloquio.
Adesso, anzi da più di un anno, ho la carta di credito con il chip elettronico. Un ringraziamento di cuore all’inventore di queste carte con il chip. Chip per garantire ulteriore sicurezza, deduco. E in effetti funziona, perché sono sicuro di fare la figura del cazzone due volte su quattro. Alla Coop non c’è verso di farmela leggere. Dopo trenta o quaranta tentativi, nei quali la coda alla cassa è diventata così lunga da essersi congiunta con quella delle automobili che escono dal parcheggio, tiro fuori il bancomat, pago con quello e me ne vado incazzato. Ho smesso di fare la spesa alla Coop, infine.
All’Esselunga è andato tutto bene, per un po’ di tempo. Facevo la mia spesa, raccoglievo punti fragola e pagavo con la mia bella carta di credito. Ma questa mattina la sorpresa: non la prende più. Mi dice la commessa: “Eh, da qualche giorno sono arrivati i lettori appositi per il chip e abbiamo un sacco di problemi, anche la mia non riesco a usarla qui…”.
Ah, ecco. Finché c’erano i lettori normali andava tutto bene. Poi sono arrivati i lettori appositi (la carta non si striscia ma si infila in una fessura dalla parte del chip) e giustamente non funge più nulla.
E via di teatrino: “Adosso provo a strisciarla”, “Adesso provo a infilarla”, “Ora la infilo dalla parte del chip”, “Ora la infilo dalla parte del non-chip”, “Ora provo a invocare il Loa Legba nella speranza che apra un passaggio tra la dimensione materiale e quella astrale”, “Ora faccio finta di dirle che succede a tutti così le settantanove persona in coda non pensano che lei cerca di pagare la spesa senza avere più una lira”…
Alla fine, bancomat.
6) Videochange
Questa tessera è un cimelio di quando erano usciti i distributori automatici di videoccassette. Con i miei orari del cazzo l’idea di poter uscire di casa a qualunque ora e andarmi ad affittare un film era una cosa favolosa.
Purtroppo, la videoteca di un paesino non è come la videoteca di una grande città, e aveva questo distributore poco capiente, quindi il proprietario faceva una selezione in onore delle vendite più che del buon cinema.
E alla fine la lista delle novità era più o meno così: Die Hard, Arma Letale, Tutti i cazzi per Mary, AnaLstasia, Cicciolina e Moana ai Mondiali, Fetish Dreams e via di questo passo.
7) V ideoteca P.P.
La passione per il cinema mi riempie di tessere. Questa è a timbri. Per ogni dvd comprato (dai 22 ai 25 euro) mi fanno un bollino. Quando arrivo a 10 bollini ho uno sconto di 5 euro. Dopo averne spesi 250 risparmiarne 5 è davvero una bella botta di culo, o no?
8) (la mitica) Bennet Club Card
Questa ce l’ho, la uso e allo stesso tempo la odio. Fa parte delle mie mille contraddizioni. Parlarvene quasi mi angoscia, quindi vi rimando al pezzo che già avevo scritto (anche) su di lei.
Grazie a questa tessera ho diritto a cose incredibili, quali sconti fino al 70% e altre diavolerie da supermarket. Anche per queste diavolerie vi rimando altrove, per esempio nel seguito ideale di Ipermarket, che è Fino al 100%.
9) SOCIOCOOP
Questa è un piccolo orgoglio, cazzo. Vado lì e mi sento bene nel fare la spesa. Tesoro, guarda questa marmella come è genuina, è roba della Coop. E guarda questa frutta. E poi ti fanno sentire del giro. Ti mandano a casa il bilancio e tutto il resto. Voglio dire: la Coop sono io.
10) Vantaggi Iper
Altro supermercato, altra tessera. Questi non regalano niente, però con la tessera ti fanno degli sconti. I classici: quelli sui prodotti che non mi interessano.
11) Fidaty Card
La tessera dell’Esselunga, sulla quale accumuli i punti fragola, la mia droga. I punti fragola si raccolgono spendendo, ovviamente. Ogni tot di spesa, punti fragola. Ma a volte un prodotto vale da solo una quantità X di punti fragola. E io non riesco a resistere: lo compro. Non me ne frega niente se non mi serve: io lo compro. E non m’importa se è un po’ caro: io lo compro. Fa nulla se sono così povero che quando parlo con gli accattoni li commuovo: io lo compro. E poi mi faccio i premi: la friggitrice, la macchina per fare la granite di Topolino (cioé, si fanno le granite di ghiaccio con questo affare che è a forma di Topolino, quello dei fumetti; non è che si tritano topolini)…
12) M.Kart Piste Kart al coperto
Questa l’ho fatta per aver detto, mentre si discuteva di kart, qualcosa tipo ah, sì, cazzo, i kart. so cosa sono, ci sono stato anche su e ritrovarmi poi iscritto in una di queste gare. Qui mi sono allenato per un po’, poi siamo andati a correre in una cosa figa con tutta gente che correva bene. Ovviamente, avendo già i tempi peggiori (mi ha sorpassato anche un tipo con un trattorino falciaprato), al terzo giro mi si sono rotti i freni e sono andato dove il Destino aveva previsto per me: affanculo.
13) Fidelity Card Jolly Foto
Questa è nuova di pacca, fatta il 1° settembre del 2003. Sono andato a far sviluppare le foto delle mie vacanze e me l’hanno messa in mano. C’è un codice a barre che mi identifica come cliente e un altro po’ di persone sapranno chi cazzo sono. Però mi permette di ottenere i seguenti vantaggi: massima celerità di consegna (e vabbé) e riservatezza e sicurezza assoluta delle tue fotografie. Gasp! Devo quindi dedurre che se non avessi la tessera la riservatezza verrebbe meno? Un cliente va a ritirare le foto e il proprietario urla al commesso, in mezzo a tutti: “Oh, prendi le foto del signore, quelle dove c’è lui che si fa infilare un clistere da una troiona vestita di pelle!”.
14) E infine, una gloriosa tessera telefonica scaduta nel 2001 del valore di L. 10.000 – € 5,16, che adesso però butto via.
Il portafogli è così gonfio che presto mi servirà una borsetta. Andremo in giro io e la mia fidanzata, mano nella mano, lei con la tipica borsetta da donna (quelle prodotte con la stoffa delle mutande di Eta Beta, minuscole e misteriosamente capienti) e io con la borsetta portatessere (gigantesca e pesante).